Il Parco Nazionale del Gran Paradiso è un’area protetta istituita dallo Stato al fine di conservare per le generazioni presenti e future gli ecosistemi di rilievo internazionale e nazionale delle valli attorno al massiccio del Gran Paradiso e proteggere un’ area caratterizzata da un ambiente di tipo prevalentemente alpino.
Le montagne del gruppo sono state in passato incise e modellate da grandi ghiacciai e torrenti fino a creare le attuali vallate. Nei boschi di fondovalle gli alberi più frequenti sono i larici, misti agli abeti rossi, pini cembri e più raramente dall’abete bianco. A mano a mano che si sale lungo i versanti gli alberi lasciano lo spazio ai vasti pascoli alpini, ricchi di fiori della tarda primavera. Salendo ancora e fino ai 4061 m della cima sono le rocce e i ghiacciai che caratterizzano il paesaggio. Se guardiamo un po’ di storia il Parco nasce anche con lo scopo di proteggere lo stambecco, specie il via di estinzione dall’inizio dell’Ottocento. Nel 1919 Vittorio Emanuele III donava parte della riserva di caccia allo Stato, al fine di dare il via ad un’area protetta che nel 1922 veniva istituita in Parco, che a tutt’oggi riesce a essere uno dei parchi più prestigiosi di tutto l’arco alpino. Il Parco, con un’estensione di 70.000 ettari e situato a cavallo delle Regioni Piemonte e Valle d’Aosta, ed è caratterizzato da un ambiente prevalentemente alpino, dove si riconoscono cinque valli principali nate dall’azione di ghiacciai e torrenti tra cui la valle dell’Orco meta del nostro viaggio. Come detto il re della fauna locale è lo stambecco che con il camoscio, la volpe, l’aquila reale e l’ermellino crescono indisturbati in queste oasi immersi un boschi di conifere, latifoglie e torbiere.
Il nostro viaggio inizia di buonora in direzione del Piemonte con arrivo a Torino alla Reggia di Venaria patrimonio dell’UNESCO. Si tratta di una dimora reale del 1600 che oltre al castello dispone di un giardino botanico sorto sull’ ex parco di caccia dei reali: in serata arrivo a Ceresole Reale (1570 m) ai piedi del Parco del Gran Paradiso e base delle nostre escursioni.
Il secondo giorno faremo “ l’anello della Levanna” con partenza da Ceresole Mua (1575 m ) , Rifugio Jervis (2250 m ), Colle Nel (2551 m) e Ceresole Villa Poma. Il percorso della durata di circa 7 ore si svolge in una traccia umido-alluvionale nella bella piana formata dal ritiro del ghiacciaio del Nel ricca di rododendri; ghiacciaio che negli ultimo dieci anni ha avuto in ritiro frontale di 400 m.
Il terzo giorno saliremo in pullman e dal Colle del Nivolet (2612 m) al Colle del Leynir (3039 m) e poi ai Piani del Nivolet (2550 m) costeggiando i laghi del Rosset e i laghetti dei Trebecchi in un percorso famoso tra panorami, residui glaciali e laghi. Il Nivolet è uno splendido falsopiano di torbiere ed ambienti umidi disegnato dai meandri della Dora. E’ l’habitat di stambecchi , camosci, marmotte, ermellini uccelli migratori e stanziali, e di specie fioristiche rare. E’ considerato una delle aree naturalistiche più interessanti della Valle d’Aosta e del Parco. La durata del percorso, senza soste, è di circa 6 ore.
L’ ultimo giorno con il pullman entreremo in Val d’Aosta e visiteremo la fortezza di Bart posta a nord di Pont sant Martin. Nella fortezza è stato creato il “Museo delle Alpi”: un museo a misura d’uomo con un percorso per scoprire, interpretare e vivere la montagna con i cinque sensi.
Tempo di percorrenza: 1° giorno 7 ore – 2° giorno 6 ore
Dislivello: 1° giorno 970 m – 2° giorno 450 m
Durante tutte le visite ed escursioni saremo accompagnati da una guida; per quanti non potessero effettuare i percorsi
programmati saranno effettuati
Presentazione ed iscrizione obbligatoria con caparra di € 100,00 Martedì 1 Marzo alle ore 21:00 presso la sede del CAI
Comprensorio: Gruppo Gran Paradiso
Responsabile gita:Giuseppe Cerantola e Franco Faccio
Abbigliamento: da media alta montagna
Altitudine: vedi note
Salita: vedi note
Discesa: vedi note
Difficoltà: vedi note
Tempo: vedi note